Un ricordo per Paolo Varetti

Ho conosciuto Paolo nel 2004 in “Casa Verdi” a Milano, quando entrò, insieme a sua moglie Mima.

Abitavo lì come studentessa del progetto “ERASMUS” proveniente da Monaco.

Paolo raccontava molto e volentieri della sua vita, piena di musica, fortune e sfortune, ma per me sempre affascinante. Mi invitò alcune volte nella loro camera per farmi vedere delle foto, i suoi quadri… il suo e loro piccolo regno.

Particolarmente impresse mi sono rimaste le sue lezioni e le prove per un concerto che davamo in Sala Verdi della casa di riposo G. Verdi.

Anche se io sono arpista, Paolo mi faceva qualche lezione, dandomi una mano a prepararmi per alcune audizioni.

E il concerto, che davamo anche con la partecipazione di Consuelo, sua figlia violoncellista, è stato per me un evento particolare. Il suo modo di spiegare e far capire ancora meglio la musica è stato eccezionale.

Per la sua grande musicalità, umanità, il suo umore (mi chiamava sempre “arpia”…) e il suo rispetto per altri musicisti, uguale se erano giovani oppure i più grandi colleghi, Paolo era una persona molto speciale. Musicalmente e anche umanamente era per me un po’ come un nonno. Abbiamo avuto un rapporto molto cordiale. E lo è rimasto anche dopo che io tornai in Germania, fino all’ ultimo…

Sarah Cocco